La “guerra commerciale” mobilita Ursula von der Leyen. Che prova a rispondere, a nome dei Ventisette, alle decisioni di Donald Trump. I dazi, prima minacciati poi effettivamente imposti, dall’amministrazione americana sui beni strumentali e sui prodotti europei, sta surriscaldando i mercati e – se si continuerà su questa linea – le ricadute su imprese, lavoratori e consumatori potrebbero essere pesanti. Inflazione compresa perché, come va dicendo da tempo la presidente della Commissione, “i dazi sono tasse” che gravano sull’attività economica e, infine, sulle famiglie.
Una nota a sé merita il fatto che Trump non se la prende solo con gli ex amici europei, ma alza barriere anche verso altri partner commerciali, non ultima la potente Cina.“Abbiamo tutto ciò che è necessario per proteggere la nostra gente e la nostra prosperità”, ha affermato martedì 1° aprile Ursula von der Leyen, intervenendo alla sessione plenaria dell’Europarlamento a Strasburgo. Parole che hanno preso di mira i dazi statunitensi, in vigore dal 2 aprile. A suo avviso “molti europei si sentono completamente scoraggiati dagli annunci degli Stati Uniti. Ma voglio essere chiara: non è stata l’Europa ad aver dato inizio a questo scontro”. Per poi aggiungere: “Noi pensiamo che sia sbagliato”. Per questo l’Ue deve mettere in atto delle contromosse, in tre direzioni, basandosi, come dice la presidente, su “tre pilastri: rimaniamo aperti a un negoziato; continueremo a differenziare il nostro commercio con altri partner” (al momento l’Ue ha accordi commerciali con 76 Paesi, e ora si punta su India, Sudafrica, Indonesia, Thailandia e la stessa Cina); inoltre “raddoppieremo gli sforzi profusi per rafforzare il mercato unico”.
“Il nostro messaggio è chiaro: l’Europa è disponibile, affidabile e aperta per fare affari. Abbiamo il più grande mercato unico al mondo. Abbiamo la forza di negoziare”. Perché, comunque, lo “stile” dell’Ue è negoziale. Eppure Von der Leyen – impegnata, come tutta l’Ue, su ben altro fronte, quello della guerra in Ucraina e sul piano di riarmo – prova a essere perentoria: “I cittadini europei dovrebbero sapere che insieme ci batteremo sempre per l’Europa. […] Difenderemo i nostri valori e i nostri interessi. […] Il sogno di un’Europa unita era nato per smantellare le barriere, eliminare dazi, creare un mercato unico. Abbiamo costruito in 70 anni legami forti anche con gli Usa, questo ha creato benessere”. Ma ora da Washington arrivano i dazi (peraltro non proprio una novità nella politica trumpiana…).“I dazi sono tasse che pagheranno i cittadini, e aumenteranno l’inflazione, con ripercussioni sul lavoro. Creando un mostro di procedure doganali e nessuno ne ha bisogno”.Proseguendo il ragionamento sulla guerra commerciale e le contromisure Ue, la presidente precisa: “Mi sono già messa in contatto con i nostri capi di Stato e di governo sui prossimi passi”, già sapendo di ulteriori dazi da oltre oceano (puntualmente annunciati da Trump il 3 aprile). L’obiettivo rimane una soluzione negoziata. “Questo scontro non è nell’interesse di nessuno” e “la relazione commerciale transatlantica è la più grande e più prospera relazione commerciale al mondo. Staremmo tutti meglio se potessimo trovare una soluzione costruttiva”. Posizione piuttosto chiara di fronte a un futuro incerto.
Von der Leyen alla guerra dei dazi. “Difenderemo i nostri interessi”
Scritto il 04/04/2025
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