Varano de’ Melegari, in provincia di Parma, non è solo un paese immerso tra colline e motori. È il teatro di una delle esperienze formative più significative per i giovani ingegneri di tutto il mondo: la Formula SAE Italy, organizzata da ANFIA e giunta quest’anno al traguardo dei vent’anni.
Dal 2005 a oggi, la manifestazione ha visto passare migliaia di studenti provenienti da università italiane ed estere. Giovani che, in squadra, progettano e realizzano prototipi di monoposto per poi portarli in pista al circuito “Riccardo Paletti”. Non è soltanto una competizione, ma un laboratorio di creatività e tecnica, dove l’obiettivo non è soltanto vincere, ma convincere: le vetture vengono valutate anche per business plan, sostenibilità del progetto e innovazione tecnologica.
Passeggiando nel paddock, l’atmosfera è unica: decine di lingue diverse, ragazzi che discutono di elettronica e aerodinamica con la stessa naturalezza con cui altri parlerebbero di calcio. I volti sono tesi, ma lo sguardo è quello dell’entusiasmo: ogni gara è una sfida e un’occasione per crescere. Varano, per qualche giorno, diventa un crocevia internazionale dove si respira il futuro dell’automotive.
In questa cornice non mancano i grandi marchi. Stellantis, Lamborghini, la stessa Dallara e Bosch hanno presidiato l’evento con l’attenzione di chi cerca competenze e idee fresche. È noto, infatti, che diverse carriere abbiano preso il via proprio qui: molte aziende considerano la Formula SAE una sorta di vivaio privilegiato per scovare giovani talenti.
Bosch, in particolare, rappresenta un riferimento tecnologico a livello globale. La multinazionale tedesca, attiva in ambiti che vanno dall’elettrificazione alla guida autonoma, dalla componentistica elettronica alle soluzioni per la sicurezza, non ha mai nascosto l’interesse verso iniziative che valorizzino nuove generazioni di ingegneri. Anche in un contesto di mercato complesso, la logica è chiara: scommettere su competenze fresche per accelerare l’innovazione
A rendere speciale la kermesse è anche una presenza che, col passare degli anni, è diventata tradizione: quella dell’ingegner Giampaolo Dallara. Figura illuminata della meccanica italiana, fondatore della Dallara Automobili, da vent’anni non manca un’edizione. Con la discrezione che lo contraddistingue, passeggia tra i ragazzi, ascolta, domanda, consiglia. Non ha mai perso la curiosità di un giovane studente, nonostante i successi e il prestigio. E proprio questa vicinanza fa sì che il suo intervento sia atteso quanto una premiazione: perché per chi sogna un futuro nell’automotive, poter interagire con lui è già un premio.
Il contesto non è dei più semplici. Secondo i dati diffusi da ANFIA, a luglio 2025 la produzione dell’industria automotive italiana ha registrato un calo del 3% rispetto a luglio 2024 e una flessione del 15,2% nei primi sette mesi dell’anno
Il comparto delle autovetture, in particolare, ha segnato -20,4% nel cumulato. Numeri che raccontano una transizione complessa, dove la pressione regolatoria europea e la concorrenza internazionale rendono più difficile mantenere competitività e volumi
Eppure, proprio in questo scenario, la Formula SAE mostra un’altra faccia dell’automotive: quella vitale, dinamica, capace di attrarre energie giovani e talenti globali. La sfida delle università non è più soltanto progettare un motore a combustione efficiente, ma sperimentare soluzioni elettriche, ibride, leggere. È un terreno fertile per idee che, in prospettiva, potranno influenzare anche le strategie industriali.
Così, mentre il paddock si svuota e gli studenti festeggiano i risultati, resta la sensazione di aver assistito a qualcosa di più di una semplice competizione. A Varano, da vent’anni, si coltiva una cultura tecnica che guarda avanti. Un ponte tra ricerca accademica e industria, tra passione giovanile e know-how aziendale, tra un prototipo nato su un tavolo di facoltà e le sfide globali del settore.
La Formula SAE Italy 2025 non ha solo celebrato un anniversario: ha dimostrato, ancora una volta, che l’innovazione nasce dove c’è curiosità, condivisione e coraggio di osare. Ed è per questo che il circuito parmense continua a essere, anno dopo anno, un punto di riferimento imprescindibile per chi immagina l’auto di domani.
Formula SAE, vent’anni di sfide e futuro a Varano
Scritto il 15/09/2025
da Cesare Gasparri Zezza