Rubio da Bibi, alleanza di ferro. Idea: annettere la Cisgiordania

Scritto il 15/09/2025
da Francesco Giubilei

Il segretario di Stato Usa in Israele. Oltre che di lotta al terrore e ostaggi si parla di inglobare il West Bank: la risposta al riconoscimento della Palestina da vari Stati

In una Gerusalemme blindata e ancora scossa dall'attentato dei giorni scorsi costato la vita a sei israeliani, il Segretario di Stato americano Marco Rubio ha incontrato Benjamin Netanyahu nella prima tappa del suo viaggio in Medioriente.

Lo stesso Rubio aveva annunciato con un post sui suoi canali social l'obiettivo della missione: "Garantire il ritorno degli ostaggi, trovare il modo di garantire che gli aiuti umanitari raggiungano i civili e affrontare la minaccia rappresentata da Hamas. Hamas non può continuare a esistere se l'obiettivo è la pace nella regione".

Prima di partire a Washington, Rubio ha spiegato ai giornalisti americani che gli Stati Uniti "non sono contenti" dell'attacco israeliano contro i leader di Hamas in Qatar ma che l'attacco non cambia lo status di alleato di Washington con Israele.

In realtà, al centro dei colloqui, ci sono stati tre temi: la possibile annessione della Cisgiordania da parte di Israele, l'accordo per porre fine alla guerra a Gaza e la proposta del piano di ricostruzione promosso da Donald Trump.

Secondo quando riportato da Axios, Rubio e Netanyahu hanno discusso la possibilità di un'annessione israeliana di parti della Cisgiordania occupata in risposta all'annunciato riconoscimento dello Stato di Palestina da parte di numerosi Stati occidentali all'Assemblea generale dell'Onu entro fine mese. Il primo ministro israeliano ha voluto capire se gli Stati Uniti sarebbero disposti a sostenere l'annessione nonostante il rischio di far saltare gli Accordi di Abramo. Gli Emirati Arabi Uniti hanno infatti già avvertito l'Amministrazione Trump e il governo israeliano che l'annessione di parte della Cisgiordania rappresenterebbe un danno significativo per il trattato di pace tra Abu Dhabi e Israele e, più in generale, per gli Accordi di Abramo. Inoltre la preoccupazione americana è che questa ipotesi possa allontanare la prospettiva di un accordo di pace promossa da Donald Trump.

Mentre Rubio e Netanyahu discutono, incontriamo nel centro di Gerusalemme Elie Pieprz, direttore degli Affari internazionali dell'influente think tank Israel Defense & Security Forum. Pieprz ci spiega che "il viaggio del segretario Rubio è visto in Israele come un forte messaggio di sostegno, mentre Israele sta subendo crescenti attacchi diplomatici a livello internazionale".

Inoltre aggiunge che "la consapevolezza di Rubio della grave vulnerabilità in termini di sicurezza che l'iniziativa francese di istituire uno Stato palestinese comporterebbe per Israele è in netto contrasto con il modo in cui molti altri Paesi hanno lasciato Israele esposto, mentre Israele continua a combattere a caro prezzo contro terroristi militanti ed estremisti alimentati da ideologie estremiste che affliggono non solo Israele, ma gran parte del mondo libero".

Non a caso ieri Rubio e Netanyahu hanno visitato anche il Muro del Pianto di Gerusalemme e, dopo aver pregato insieme, il primo ministro israeliano ha dichiarato: "Penso che la visita di Rubio qui sia una testimonianza della solidità e della forza dell'alleanza israelo-americana, che è forte e durevole quanto le pietre del Muro Occidentale che abbiamo appena toccato". Un'alleanza che "non è mai stata così forte come sotto la presidenza Trump" ha aggiunto Netanyahu. Intanto oggi continua la visita di Rubio in Israele dove incontrerà il presidente israeliano Herzog.