Festeggia il compleanno al parco, massacrato di botte da una baby gang. Una storia davvero incredibile se non fosse realmente accaduta venerdì pomeriggio in un giardino pubblico di Fidene, il parco delle Magnolie, periferia Nord Est della capitale. Vittima un bambino di nove anni, trasportato d'urgenza al policlinico Umberto I dove viene sottoposto a un delicato intervento chirurgico per le numerose fratture al volto. Fermati gli aggressori, di undici, sette e nove anni.
Una storia assurda accaduta, praticamente, sotto gli occhi dei rispettivi genitori che non sono riusciti a evitare lo scontro. Le indagini, affidate al commissariato di zona, dovranno chiarire ruolo ed eventuali responsabilità degli adulti presenti, i genitori dei tre ragazzini individuati da una volante accorsa sul posto. A raccontarla sembra una lite come tante fra ragazzini un po' troppo scalmanati. Comincia tutto con uno sfottò fra due gruppetti. Il primo è quello che partecipa alla festicciola organizzata per i nove anni di Francesco, chiamiamolo così. L'altro è formato da un gruppo estraneo ai festeggiamenti. Non è chiaro se i ragazzini si conoscono tutti, se frequentino la stessa scuola elementare. A far scattare le prime offese il rifiuto da parte del festeggiato di includere gli altri ai giochi organizzati e al buffet, hamburger e patatine.
Ma dalle parole si passa immediatamente agli insulti. Come quelli che i bambini sentono dai grandi del quartiere. Alcuni scappano, altri provano a difendere Francesco che viene accerchiato dai tre bulli e malmenato a sangue. L'arma? Un bastone raccolto fra le piante. Francesco non fa in tempo a mettere le mani sul viso che gli arrivano colpi su colpi fino a quando, urlando a più non posso, crolla a terra. Segue il fuggi fuggi generale e solo allora i grandi si rendono conto dell'accaduto. Il ragazzino piange e si dispera per il dolore al naso e alla testa. Qualcuno chiama il 112, arriva un'ambulanza. I sanitari tamponano le ferite e portano il piccolo paziente con la mamma al pronto soccorso dell'ospedale più vicino. È un codice rosso, entra subito in sala emergenza e, dopo le medicazioni e le radiografie i medici decidono per un intervento maxillo facciale. Fratture scomposte al naso e al resto del volto la diagnosi.
Dopo l'intervento il piccolo viene ricoverato in ortopedia pediatrica. "La prognosi è di almeno 60 giorni" chiosano i medici che non aggiungono altro. In corsia arrivano anche gli agenti per mettere a verbale quello che raccontano i genitori e i loro amici. I baby teppisti, individuati sul posto, non erano soli. A qualche decina di metri di distanza c'erano anche i rispettivi familiari. Ascoltati dagli inquirenti, non avrebbero visto nulla. Tantomeno non si sarebbero accorti di niente se non dopo l'aggressione. "Abbiamo sentito le urla del bambino e siamo corsi da lui. Pensavamo fosse caduto", spiegano. Alla Procura dei Minori di Roma è stata inviata l'informativa della questura. I tre non sono imputabili in quanto minori di 14 anni. Si cerca di stabilire le eventuali responsabilità dei genitori, verificando l'eventuale mancata custodia dei figli, lasciati liberi nel parco. Liberi di picchiare selvaggiamente un loro coetaneo.