Una lettera anonima riapre il cold case di Ladispoli, ritrovate ossa umane

Scritto il 15/09/2025
da Angela Leucci

Caso Vergari, il messagio diffuso da Chi l'ha visto? contiene nomi, date e una mappa. L'area della casa della vittima ora è sotto sequestro

Si riapre con importantissimi aggiornamenti il caso di Elena Vergari, la donna scomparsa a Ladispoli il 5 giugno 2005. Un cold case in piena regola il suo, ma una lettera anonima inviata alla procura di Civitavecchia alla vigilia dell'archiviazione nel 2017 è stata richiesta in copia, come suo diritto di accesso agli atti, dal fratello Paolo Vergari, il quale l’ha poi diffusa grazie alla trasmissione “Chi l'ha visto?”.

La lettera anonima è stata mostrata parzialmente nel corso dell'ultima diretta su Rai 3: contiene una mappa disegnata e colorata a mano, ma contiene anche dei nomi, più una didascalia: “La fine di Elena Vergari” con la data del giorno della scomparsa. La mappa conduce nei pressi della ferrovia, ad appena un chilometro e mezzo dalla casa di via Cairoli in cui la donna viveva con il marito Mauro Volpe e il figlio. E in quel luogo sono state trovate in queste ore delle presunte ossa umane: ora partiranno gli esami di rito, esami che non solo cercheranno la conferma che quei resti siano appartenuti a un essere umano, ma anche che siano identificabili in quelli di Elena Vergari, appunto. Sul posto forze dell'ordine, medico legale e Scientifica, mentre l'area è stata delimitata e sequestrata.

Pare che all'epoca non sia stato fatto un accertamento approfondito, ma tuttavia, come riporta il Messaggero, la procura si sia rivolta ai Ris i quali non avrebbero riscontrato impronte sulla lettera anonima. In precedenza era stato indagato il marito, il quale avrebbe raccontato al momento della denuncia di scomparsa le ultime circostanze in cui avrebbe visto la moglie. Rintracciato da “Chi l’ha visto?”, Volpe ha riferito solo queste parole: “Ancora con questa storia?”.

Lettera anonima Elena Vergari
Screen "Chi l'ha visto?"

Mauro Volpe raccontò di aver appena trascorso un fine settimana con la moglie tra Bracciano e Valtopina. Di ritorno dalla breve vacanza, la coppia avrebbe discusso, dato che Vergari avrebbe sospettato di una relazione extraconiugale del marito, il quale a propria volta avrebbe poi confermato la relazione agli inquirenti. La discussione sarebbe andata avanti fino al loro arrivo al Ladispoli: qui, visibilmente agitata, Vergari si sarebbe allontanata da casa per poi salire su una Mercedes nera con targa straniera. Il fratello e le persone vicine a lei non avrebbero mai creduto né che la donna possa essere salita su un'auto sconosciuta né che avrebbe lasciato il figlio Daniele Volpe e il cane, a cui era peraltro molto affezionata.

Lo stesso Daniele nei giorni successivi alla scomparsa avrebbe ricevuto un sms inviato da una cabina telefonica - e quindi anonimo, sebbene la donna avesse con sé, presumibilmente, il cellulare - del quartiere Caere Vetus, poco distante da casa, con la dicitura “Sto bene, non mi cercate”. In altri messaggi telefonici anonimi inviati nei giorni successivi, la donna o chi si spacciava per lei, affermava di voler lasciare l’Italia. Gli inquirenti avrebbero riferito ai parenti che qualora Elena Vergari non si fosse fatta avanti nei momenti importanti del figlio, presumibilmente non era più in vita.