"Dalle Marche segnale per le Politiche future". Fi, nuovo leader nel '27

Scritto il 15/09/2025
da Anna Maria Greco

"Libertà-libertà-libertà, è la parola più bella che abbiamo". Antonio Tajani (foto) la ritma, dal palco della festa del movimento giovanile nelle Marche. Il segretario nazionale di Forza Italia e vicepremier chiude la kermesse a San Benedetto del Tronto con ottimismo. "Con Francesco Acquaroli presidente - dice - andiamo a vincere nelle Marche un'altra volta e dopo anche nelle altre regioni". Al governatore uscente di FdI, ricandidato dal centrodestra che gli sta al fianco, ricorda quando appena eletto Silvio Berlusconi lo chiamò per congratularsi e disse "Noi ancora non ci conosciamo, però sappi che Fi sarà sempre e comunque al tuo fianco". Il leader azzurro è convinto che per il suo partito sia un buon momento. "Nel 2027 gli iscritti eleggeranno il prossimo segretario che, mi auguro, porterà il partito alla vittoria". I tempi non sono più quelli del carismatico Cavaliere. Il padre militare, ricorda, gli diceva sempre che "prima di essere generali bisogna essere soldati". Tajani è sicuro: "Nelle Marche cresceremo, rispetto alle regionali e alle europee, ma la regione non è un'isola e di qui verrà un segnale importante per il prossimo voto politico" .

Poi arriva la stoccata al M5S, dopo che al Senato 3 giorni fa Alessandra Maiorino gli ha dato in aula dell'"influencer prezzolato da Israele". Tajani chiama in causa il leader: "Abbia il coraggio Conte di smentire i suoi, per non essere complice di un linguaggio di odio, un ex presidente del consiglio non può condividere certe accuse. Se qualcuno dice che la premier ha le mani sporche di sangue, che il governo è complice di un genocidio ed è al servizio di uno stato straniero, aizza certi schieramenti a vedere nell'avversario un nemico da abbattere. Chieda scusa, perché questo è indegno di un Paese democratico". Chi è, poi, che lancia le accuse? "Chi dice che a Pechino si parlava di pace mentre sfilavano razzi e carri armati del regime comunista, chi ha sempre sostenuto Maduro in Venezuela, chi è sempre dalla parte di quelli che opprimono la democrazia, altro che uno vale uno, in realtà uno vale e tutti gli altri zero. Ma noi stiamo dall'altra parte, quella dell'Alleanza Atlantica e della democrazia. Certo, non quella della Flotilla che caccia una giornalista".