"Pensioni? Colpa dei tecnici. Mai screzi su questo tema"

Scritto il 22/12/2025
da Felice Manti

Il sottosegretario al Lavoro Claudio Durigon: "Nessuno ha pensato di alzare l’età"

«I conti pubblici ormai sono in ordine, il differenziale di rendimento con i Bund tedeschi e i nostri titoli di Stato cioè lo spread non è mai stato così basso. In tre anni noi abbiamo cambiato la visione che il mondo aveva di questo Paese, abbiamo investito sulle imprese per la crescita, ora anche i tecnici che ci hanno aiutato a scrivere la manovra devono lanciare il cuore oltre l'ostacolo, anche i mercati in qualche modo ci danno ragione e ci apprezzano». Claudio Durigon, sottosegretario al Lavoro e vicesegretario della Lega, risponde al telefono in serata, quando il quadro della legge di Bilancio si è sostanzialmente definito. Alle voci critiche della maggioranza e della Lega sul ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti risponde con un sorriso: «Il centrodestra esiste da tantissimi anni, non è un esperimento elettorale o un campo largo obbligato, c'è sempre stato una discussione sulle cose».

Sulle pensioni avete cambiato idea?

«La linea nella Lega è sempre stata la stessa, nessuno nella maggioranza ha mai pensato di aumentare l'età della pensione».

Tanto rumore per nulla, quindi?

«Si è parlato esclusivamente di clausole di salvaguardia, che vengono inserite sempre dalla Ragioneria generale, lo chiedono i perversi regolamenti europei, sono coperture nell'eventualità remota che manchino i soldi per coprire le pensioni».

Adesso le avete trovate...

«Sì, è una norma già usata in passato, proiettata in un periodo molto lontano, il 2035. Una volta come clausola di salvaguardia si mise addirittura l'Iva, ricorda? E nessuno disse nulla. La verità è che noi con il governo di Giorgia Meloni abbiamo cambiato la visione dell'Italia, il modo in cui il mondo ci conosce. Abbiamo uno spread così basso che non possiamo più frenare. Certe imposizioni, regolamenti, queste barriere europee... Non dobbiamo cedere alle imposizioni. Anche i tecnici devono lanciare il cuore oltre l'ostacolo. È un momento storico per noi e dobbiamo capirlo tutti».

C'è il taglio dell'Irpef per il ceto medio e sei miliardi per la sanità finanziati anche con gli extraprofitti di banche e assicurazioni, avete eliminato le norme sul riscatto della laurea ma alla sinistra non va comunque bene...

«Lasciamo perdere... loro sono quelli che hanno approvato la riforma Fornero...»

Il Pd dice che il centrodestra vuole aumentare le finestre pensionistiche e che avete persino impoverito i salari...

«A questi fantasiosi pensieri della sinistra rispondo che queste sono le regole europee che loro stessi hanno messo perché ne fanno parte. Invece abbiamo inciso sui salari spostando da 28mila a 33mila euro l'aliquota agevolata al 5% sulla tassazione degli incrementi contrattuali».

La rottamazione delle cartelle è una vostra vittoria...

«In un Paese normale è giusto allungare il pagamento delle rate e dare a tutti la possibilità di poter rientrare. Vogliamo che il rapporto degli italiani con il fisco diventi sempre più proficuo e sempre meno da sudditi, questa misura aiuterà la riappacificazione tra lo Stato e il cittadino, il lavoratore, il commerciante e l'artigiano ma anche il pensionato che faceva fatica a pagare le cartelle».

È una sanatoria, come fa intendere l'ex numero uno di Equitalia Ernesto Maria Ruffini? Anche lui, come Elly Schlein, sogna legittimamente di andare a Palazzo Chigi alle prossime Politiche...

(Ride) «Sarebbe come mettere Dracula all'Avis».