Elia Del Grande fu condannato a trent'anni di carcere per la cosiddetta «strage dei fornai»: il 7 gennaio 1998, all'età di 22 anni, sterminò la sua famiglia uccidendo a colpi di fucile padre, madre e fratello a Cadrezzate nel Varesotto.
Ieri si è allontanato dalla casa lavoro di Castelfranco Emilia, in provincia di Modena, facendo perdere le sue tracce. Del Grande, oggi 49enne, era sotto misura di sicurezza poiché ritenuto ancota «socialmente pericoloso» e avrebbe dovuto trascorrere sei mesi nella struttura fino ad una nuova valutazione. Non si sa cosa sia scattato nella sua testa e perché, ormai a detenzione finita, si sia nuovamente messo nei guai. Per il triplice omicidio, Del Grande aveva già espiato la pena e, dopo aver scontato 25 anni, era già uscito dal carcere. I giudici del tribunale di Sorveglianza lo hanno messo in libertà vigilata perché ritenuto socialmente pericoloso, a fronte di furti ed episodi di molestie al vicinato,
decidendo per lui la misura del collocamento nella casa-lavoro del Modenese, dove si trova da a settembre.
La fuga è avvenuta nei giorni scorsi: Del Grande ha scavalcato un muro e si è dileguato. Ora indagano carabinieri e penitenziaria per rintracciarlo. «Elia Del Grande è riuscito a calarsi dal muro di cinta con una rudimentale fune, ricavata dall'unione di diversi fili elettrici» hanno spiegato Giovanni Battista Durante, segretario generale aggiunto del sindacato Sappe e Francesco Campobasso, segretario nazionale dello stesso sindacato di polizia penitenziaria. Le modalità della fuga aprono un caso nel caso e, secondo il Sappe, «dimostrano la scarsa sicurezza della struttura, dove convivono 45 internati e 40 detenuti. Un'ingiustificata e ingiustificabile promiscuità - denuncia ancora il sindacato - trattandosi di soggetti con caratteristiche completamente diverse che richiedono anche una gestione altrettanto diversa. Tale promiscuità non consente di garantire la sicurezza richiesta,
anche alla luce delle carenze di personale presenti nell'istituto. La forza operativa dovrebbe essere di oltre 100 unità, invece è di 62». E le inefficienze interne hanno permesso a un criminale considerato ancora un «soggetto pericoloso» di calarsi con dei cavi, come nel più classico dei film.
A Cadrezzate, Del Grande uccise 27 anni fa il padre Enea, 58 anni, la madre Alida, 53, ed il fratello Enrico, 27, in casa a colpi di fucile. La famiglia era molto conosciuta in zona poiché titolare di una nota forneria. Il movente della «strage dei fornai»? I suoi famigliari non vedevano di buon occhio una sua relazione con una ragazza di Santo Domingo. Di tutta risposta lui impugnò il fucile e «si fece giustizia».
