Un allenamento tutti insieme e le parole giuste. La Juventus di Spalletti comincia con il piede giusto nel giorno del 128° compleanno del club, vince 2-1 a Cremona e si rilancia: secondo successo di fila - il primo con l'ex ct azzurro in panchina e fa capire alla concorrenza che la musica è cambiata. Serata positiva, allora, nonostante Vardy abbia tenuto il match aperto fino al fischio finale: il morale dei bianconeri è di nuovo buono e, per quanto tutto vada verificato contro formazioni più attrezzate, la sensazione è che con la nuova guida tecnica tanti giocatori siano tornati a divertirsi.
Senza gli acciaccati Yildiz e Kelly, Spalletti conferma la difesa a tre, arretrando a sorpresa Koopmeiners sul centrosinistra (posizione ricoperta agli albori della sua carriera, in Olanda) e là davanti si affida a Kostic, Openda e Vlahovic. È una Juve sostanzialmente nuova e con più qualità in campo nonostante l'assenza del turco. Ed è una Juve che ci mette meno di due minuti a passare in vantaggio, sfruttando un'imprecisione di Vandeputte: ne approfitta Kostic, fino a una settimana fa scomparso dai radar e ieri a segno nel giorno del suo compleanno numero 33 a distanza di oltre due anni e mezzo dall'ultima volta. Spalletti resta impassibile a bordo campo, ma meglio di così la sua prima volta non potrebbe cominciare: la Signora gioca la palla a massimo due tocchi e mostra grande attenzione e disciplina. Vlahovic potrebbe raddoppiare e altrettanto, appena dopo metà gara, potrebbe fare Locatelli: il suo diagonale viene però deviato sul palo da Audero e, insomma, fino alla mezzora c'è una sola squadra in campo. Sono pochi i punti di riferimento che danno i bianconeri, sostanzialmente trasformati nella testa e anche nelle gambe: all'intervallo le due squadre arrivano così separate da una sola rete, ma è netta la differenza di cilindrata, talento e idee applicate sul campo. Nota non troppo a margine: bene anche Koopmeiners, tranquillo e sicuro in una zona del campo che non occupava da anni.
L'intensità della Cremonese cresce a inizio ripresa e la gara diventa un po' più equilibrata: un paio di mischie davanti a Di Gregorio (e una mezza spinta di Kostic a Barbieri) accendono il match, anche perché i bianconeri paiono un po' meno spavaldi. Nicola si affida a Sarmiento, Spalletti a Conceicao: è ancora Vlahovic a sfiorare il gol al termine di un'azione ben costruita nello stretto, ma è appena l'antipasto della rete che arriva per merito di Cambiaso dopo un'iniziativa di Conceicao sulla destra. Quando Vardy accorcia le distanze, la squadra di Nicola prova a crederci: il risultato però non cambia più e la Juve può sorridere in attesa dei prossimi impegni, martedì in Champions contro lo Sporting Lisbona e sabato contro il Toro.
